Vistosi e Metrogramma presentano al salone del mobile 2017 Euroluce “Tribute to Moscow”, tre collezioni disegnate da Andrea Boschetti con la collaborazione del designer russo Alexandr Liventsov ed ispirate ad altrettanti periodi storici denominate Pushkin, Mendeleev e Kaganovich.

Tribute to Moscow altro non è che una prima piccola ma preziosa triade di collezioni di lampade che s’ispirano a differenti periodi ed atmosfere storiche della grande Russia: da quella colta e romantica rappresentata a cavallo tra ‘700 e ‘800 da un indiscutibile e straordinario personaggio come Alexandr Pushkin; a quella positivista e scientifica di un secolo dopo, di cui Dmitrij Mendeleev ne è stato certamente uno dei rappresentanti di spicco e d’avanguardia; all’epoca buia e sanguinaria degli anni ’30 del 900, vale a dire il periodo più intenso della propaganda comunista, di cui uno degli esponenti più in vista, non fosse altro per l’enormità di progetti di trasformazione territoriali a lui ascrivibili durante il regime, è stato Lazar Kaganovich.

Le lampade sono la sintesi di un attento lavoro filologico d’interpretazione – in chiave ovviamente contemporanea – di lampadari, lampioni e luci che caratterizzavano molti degli ambienti di queste stesse epoche; al tempo stesso sono il tentativo di ripensare e far rivivere l’anima e lo spirito di quei luoghi in racconti dal sapore elegante, lussuoso e contemporaneo.

Tribute of Moscow è pertanto anche un esercizio di visione; un viaggio nel tempo per rendere vivibile e fruibile, in alcuni casi addirittura futuribile, un racconto.

In questo senso va letto l’accoppiamento delle collezioni con personaggi rappresentativi dell’epoca da cui i tre diversi concept – denominati Pushkin, Mendeleev, Kaganovich – prendono spunto, e tuttavia stanno nascendo ancora altre collezioni ispirate ad altrettanti personaggi.

La Russia e la città di Mosca sono sempre più una fonte incredibile ed inesauribile di cultura, storia e creatività.

La collezione denominata Aleksandr Sergeevich Pushkin trae ispirazioni dalle atmosfere romantiche dei primi dell’800; anni in cui il drammaturgo dipingeva straordinarie pagine di letteratura e dove la città di mosca era la scena principale della Russia imperiale e zarista. Le storie e le poesie muovono quasi sempre da contesti urbani in cui le luci gentili, pallide e cangianti dei lampioni prismatici che punteggiano le strade innevate e silenziose la fanno da protagonista. La collezione Pushkin si ispira proprio a quelle stesse luci discrete e mai invadenti che come grappoli di ghiaccio brillanti e luminescenti modellano spazi e luoghi dal sapore elegante e romantico.

La collezione denominata Dmitrij Ivanovich Mendeleev si ispira ovviamente al grande scienziato ed alla sua incredibile ricerca connessa alla classificazione degli elementi. la collezione trae ispirazione concreta dalla straordinaria lampada disegnata nel 1988 dalle designer Nina Alexandrovna e Natalya K. Samoilova che crearono nella stazione della metro di Mosca dedicata proprio allo scienziato di San Pietroburgo (Mendeleevskaya) una straordinaria composizione ripetitiva di barre al neon che pare la materializzazione di una formula chimica-matematica e che riempie lo spazio della lunga galleria d’attesa dei passeggeri. Omaggio al periodo positivista della Russia imperiale ed insieme tributo all’avanguardia scientifica russa nel mondo.

Non una lampada consueta, ma una costellazione contemporanea caratterizzata da infinite piccole lucciole di led che diviene nella collezione un lussuoso “Chandelier” cangiante per luoghi speciali e prestigiosi.

La collezione ispirata a Lazar Mojseevich Kaganovich rappresenta la trasformazione di una lampada di uso comune, tecnica, funzionale e onnipresente soprattutto negli spazi della grande metropolitana moscovita, almeno dai tempi della realizzazione di questo mastodontico progetto sino ai giorni nostri, in una collezione di prestigio. La lampada, cui la collezione s’ispira, altro non è che un bulbo luminescente utilizzato in grandi numeri per illuminare gran parte degli spazi tecnici e distributivi della metropolitana moscovita incluse le infine risalite delle scale mobili che coprono anche oltre 100 metri di dislivello ed anche molti interni di vagoni dei treni.

La collezione ripropone una lampada per illuminare ma propone anche – grazie alle originarie forme sensuali del grande bulbo di vetro – un oggetto elegante e polivalente in grado di adattarsi a tutti gli spazi in modo gentile e mai invasivo, da quelli più classicheggianti a quelli più contemporanei.

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